Vogliamo rivalutare il Britpop degli anni ’90?
Frangette, melodie e ritornelli. L’eterna adolescenza, lo svago, il ballo. Perfetti per quelle canzoni fatte di ritmiche rotonde e cori da stadio. Un momento lungo come un’estate che non doveva finire mai. Ve li ricordate i Blur di “Girls & Boys”?
“Seguendo il gregge/Giù in Grecia/In vacanza/L’amore negli anni Novanta”.
Prima di tornare al passato, mi sono riguardato “Knebworth 1996”, il docufilm di Jake Scott del 2021 su quello che fu l’apice del Britpop. I due concerti tenuti dagli Oasis nella contea inglese dell’Hertfordshire, il 10 e 11 agosto ’96, di fronte a 250mila fan. Il film non celebra solo un evento, ma un sogno giovanile diretto e spontaneo come quell’onda umana pronta ad acclamare, braccia al cielo, i due fratelli più scontrosi al mondo sul palco di Knebworth Park.
Cosa è rimasto di allora?
Tolti Blur e Oasis, dagli Echobelly ai Supergrass, dai Cast agli Ocean Colour Scene non è tutto da dimenticare. Qualcosa da rispolverare c’è, una manciata di canzoni qui e là, sull’onda della nostalgia. Eroi solo per un giorno, come avrebbe detto David Bowie: “We could be heroes just for one day”.
Abbiamo allora scelto 7 dischi dal mucchio del Britpop. Come se Blur e Oasis non fossero mai esistiti. 7 album che per attitudine, sound e freschezza riportano al “momento”. Gli appassionati dovrebbero ricordarli. Eccoli!
SUEDE Dog Man Star
È il secondo album della band, a solo un anno dall’esordio, ma è già il punto più alto della loro carriera. Sonorità rarefatte, ricercate, tappeti di effetti musicali che ricordano la sensibilità di Bowie, ma anche il rock e persino certe chitarre e vocalità stile U2 che con il Britpop niente hanno a che vedere. La personalità (ma anche l’androginia) del leader e cantante Brett Anderson sono luci e ombre del disco.
SUPERGRASS I Should Coco
Fresco e dirompente, contiene un singolo che è una hit ma anche un inno del Britpop. “Alright” celebra con una sola parola l’essenza/quintessenza del 1995. Londra e l’Inghilterra sono ormai diventate “Cool Britannia”. Il sogno tra i marciapiedi e nei colori di Londra è quello degli anni Sessanta. I Supergrass arrivano dritti al bersaglio.
DODGY Free Peace Sweet
Diventati celebri con un singolo (“Staying out for the summer”) scoprono via via un’ispirazione più complessa. Non sono solo semplici canzonette, seppur la ricerca del ritornello perfetto è sempre l’ossessione che torna tra tutti i brani di “Free peace sweet”. Sono parentesi malinconiche, quasi introspettive quelle che i Dodgy pubblicano con questo disco.
CAST All Change
Due cose: il chitarrista si chiama John Power. Ed è stato il bassista degli La’s: la band che ha brillato solo con un disco, come una meteora. Ma che ha influenzato tutto il Britpop (ne parleremo prossimamente). “Sandstorm”, “Walkaway”, “Fine time” sono hit perfette, tanto che Liam Gallagher si permetterà di definirli “la band più apprezzabile di quel periodo”, ovviamente dopo gli Oasis.
OCEAN COLOUR SCENE Moseley Shoals
Un basso che riprende le melodie piene e roboanti degli Who, una chitarra tagliente e sonorità quasi blues, funky, anche se il comune denominatore è sempre un ritornello. Bravi, non c’è che dire. Quasi un’eccezione con questo disco nelle canzonette in classifica. “The Riverboat song” è l’esempio.
ELASTICA Elastica
Band forse più conosciuta per la storia d’amore presunta tra la chitarrista del gruppo Justine Frischmann e Damon Albarn. Ma c’è anche altro, naturalmente. Sono 15 canzoni che non superano i tre minuti. Ramones più Beatles più glam. La somma è un disco che si ascolta con piacere ancora oggi. Provare con “2:1”
ECHOBELLY ON
Solari, leggeri, soavi. Sono la quintessenza della melodia e del pop. Per il secondo disco raggiungono la perfezione, che non toccheranno mai più. Il successo del gruppo è uno di quelli più legati al Britpop, anche se sono ancora in attività. Ascoltate “Car fiction”.
Bonus track – Singoli
KULA SHAKER Grateful when you are dead
Si tratta del singolo che precede il loro album “K”, quello che li lancia come un elastico nel cielo della psichedelia britannica con le loro influenze indiane, in un mare di citazioni. Q ui la citazione è perfetta e completa pensando al rock anni ’60.
PROZAC+ AcidoAcida
Nelle discoteche di tutta Italia, anche dopo un ‘lentone’ o una sciropposa ballata, non stonavano mai. Chissà se fu un caso o meno che divennero così famosi nel momento in cui l’Inghilterra celebrava i suoi pupilli pop. Quel che è certo è che ce li ricordiamo ancora tutti.